Uscite radiofoniche 23 febbraio 2018


Settimana interessante per quanto riguarda i nuovi singoli che andranno in rotazione a partire da venerdì 3 febbraio. Tra i vari artisti che proporranno i loro brani spiccano i nomi dei Negrita, Mario Biondi e Levante.

Radio Date
Negrita - Scritto sulla pelle
Il nuovo singolo dei Negrita è tratto dall’album “Desert Yacht Club” in uscita il prossimo 9 marzo.
«Quando sei ragazzo - commentano i Negrita - credi di essere invincibile, nulla ti può toccare. Se ti rompi una gamba sei convinto di non avere bisogno di cure particolari, tutto tornerà a posto rapidamente senza lasciare segni. Poi cresci e ti accorgi che la vita di segni ne lascia eccome. Interiori, esteriori, volontari e non voluti. Cicatrici, tatuaggi, tic, espressioni facciali. La somma di tutte queste esperienze si accumula sulla pelle, lasciandoci addosso segni che dicono molto di noi, quasi a diventare il diario di un’esistenza intera».

Mario Biondi – Devotion
Il nuovo singolo di Mario Biondi “Devotion” porta direttamente nel cuore di “Brasil”, l’atteso album in uscita il 9 marzo in Italia e il 23 marzo in altri 10 paesi, registrato e prodotto in un anno di lavoro a Rio de Janeiro.
“Devotion” è un trascinante inno all’amore che colora il mondo di chi lo prova e ne riempie la vita in un continuo scambio di dare e avere con la persona amata.

Levante - 1996 La stagione del rumore
“1996 La stagione del rumore” è il quarto estratto dall’album “Nel caos di stanze stupefacenti” in uscita alla vigilia della partenza del nuovo spettacolo live “Caos in teatro” che debutterà il 24 febbraio da Spoleto.
Si tratta di un brano uptempo, scritto dalla stessa Levante, simil rap che evoca le sonorità della scena hip hop italiana anni ’90. La canzone racconta di una storia d’amore che si evolve nell’arco di un anno, stagione dopo stagione, per arrivare ineluttabilmente alla sua fine.
«È un brano a cui tengo tantissimo – ha commentato Levante. Forse se fossimo rimasti in silenzio e se solo fossimo riusciti ad ascoltarlo un possibile silenzio. A comprenderlo. O forse no. Forse, nella stagione del rumore, se fossimo riusciti ad abbassare il volume... no, forse nemmeno. Certo è che se fossimo stati in due ma c'ero solo io tra me e te».

Cesare Cremonini - Nessuno vuole essere Robin
“Nessuno vuole essere Robin” è il secondo singolo estratto dal disco “Possibili Scenari”. «Questa canzone – ha spiegato Cremonini - è un flusso di coscienza personale, mi è esplosa fra le mani come una detonazione ininterrotta dall’inizio alla fine del brano».
L’imbarazzo di una supplica, il timore malcelato di mostrarsi fragili, un cane da compagnia ormai più compagno che cane, sono alcuni dei segni strategici di un brano che non trattiene le parole, ma le innalza a pensieri e riflessioni universali sulle contraddizioni di un'epoca in cui la legittima ricerca di sicurezza e di benessere personale coincide con la paura e la sfiducia nel prossimo.
Sulla scena compaiono gli eterni temi della maschera, della solitudine, dell’inadeguatezza di un uomo schiacciato dall’onnipresente ostentazione di sé imposta dal copione della società. “Tutti col numero dieci sulla schiena, e poi sbagliamo i rigori”, canta Cremonini in uno dei versi più amati della canzone. "L’origine di questa intuizione è il mutismo generazionale che ci vede impacciati nel compiere il gesto più eroico: ammettere di non essere invincibili".
Cremonini, dopo la pubblicazione del primo singolo “Poetica”, con “Nessuno vuole essere Robin” inquadra, con il suo personale sguardo, i rapporti di coppia, evidenziando il paradosso di un’epoca post-moderna “ancora sorprendente rispetto al passato, ma priva di straordinarietà nella routine del racconto quotidiano sui social network", come la definisce lui stesso.

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