Settimana interessante per quanto riguarda i nuovi singoli
che andranno in rotazione a partire da venerdì 3 febbraio. Tra i vari artisti
che proporranno i loro brani spiccano i nomi dei Negrita, Mario Biondi e
Levante.
Radio Date
Negrita - Scritto
sulla pelle
Il nuovo singolo dei Negrita è tratto dall’album “Desert
Yacht Club” in uscita il prossimo 9 marzo.
«Quando sei ragazzo -
commentano i Negrita - credi di essere
invincibile, nulla ti può toccare. Se ti rompi una gamba sei convinto di non
avere bisogno di cure particolari, tutto tornerà a posto rapidamente senza
lasciare segni. Poi cresci e ti accorgi che la vita di segni ne lascia eccome.
Interiori, esteriori, volontari e non voluti. Cicatrici, tatuaggi, tic,
espressioni facciali. La somma di tutte queste esperienze si accumula sulla
pelle, lasciandoci addosso segni che dicono molto di noi, quasi a diventare il
diario di un’esistenza intera».
Mario Biondi –
Devotion
Il nuovo singolo di Mario Biondi “Devotion” porta
direttamente nel cuore di “Brasil”, l’atteso album in uscita il 9 marzo in
Italia e il 23 marzo in altri 10 paesi, registrato e prodotto in un anno di
lavoro a Rio de Janeiro.
“Devotion” è un trascinante inno all’amore che colora il
mondo di chi lo prova e ne riempie la vita in un continuo scambio di dare e
avere con la persona amata.
Levante - 1996 La
stagione del rumore
“1996 La stagione del rumore” è il quarto estratto
dall’album “Nel caos di stanze stupefacenti” in uscita alla vigilia della
partenza del nuovo spettacolo live “Caos in teatro” che debutterà il 24
febbraio da Spoleto.
Si tratta di un brano uptempo, scritto dalla stessa Levante,
simil rap che evoca le sonorità della scena hip hop italiana anni ’90. La
canzone racconta di una storia d’amore che si evolve nell’arco di un anno,
stagione dopo stagione, per arrivare ineluttabilmente alla sua fine.
«È un brano a cui
tengo tantissimo – ha commentato Levante. Forse se fossimo rimasti in silenzio e se solo fossimo riusciti ad
ascoltarlo un possibile silenzio. A comprenderlo. O forse no. Forse, nella
stagione del rumore, se fossimo riusciti ad abbassare il volume... no, forse
nemmeno. Certo è che se fossimo stati in due ma c'ero solo io tra me e te».
Cesare Cremonini -
Nessuno vuole essere Robin
“Nessuno vuole essere Robin” è il secondo singolo estratto
dal disco “Possibili Scenari”. «Questa
canzone – ha spiegato Cremonini - è
un flusso di coscienza personale, mi è esplosa fra le mani come una detonazione
ininterrotta dall’inizio alla fine del brano».
L’imbarazzo di una supplica, il timore malcelato di
mostrarsi fragili, un cane da compagnia ormai più compagno che cane, sono
alcuni dei segni strategici di un brano che non trattiene le parole, ma le
innalza a pensieri e riflessioni universali sulle contraddizioni di un'epoca in
cui la legittima ricerca di sicurezza e di benessere personale coincide con la
paura e la sfiducia nel prossimo.
Sulla scena compaiono gli eterni temi della maschera, della
solitudine, dell’inadeguatezza di un uomo schiacciato dall’onnipresente
ostentazione di sé imposta dal copione della società. “Tutti col numero dieci
sulla schiena, e poi sbagliamo i rigori”, canta Cremonini in uno dei versi più
amati della canzone. "L’origine di questa intuizione è il mutismo
generazionale che ci vede impacciati nel compiere il gesto più eroico:
ammettere di non essere invincibili".
Cremonini, dopo la pubblicazione del primo singolo
“Poetica”, con “Nessuno vuole essere Robin” inquadra, con il suo personale
sguardo, i rapporti di coppia, evidenziando il paradosso di un’epoca
post-moderna “ancora sorprendente rispetto al passato, ma priva di
straordinarietà nella routine del racconto quotidiano sui social network",
come la definisce lui stesso.
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